Il progetto nasce nel 2008 (da un'idea di Mauro Bagni, allora fiduciario, e Ivan della Mea, responsabile dell'Istituto Ernesto De Martino) con lo scopo di recuperare e salvaguardare i riti orali, la musica e il teatro di strada. I canti, le ghironde, i tamburelli da sempre accompagnano i ritmi della terra, del cibo, delle comunità.
Dal 2009 (1a edizione realizzata grazie al contributo della Regione Toscana), la nostra condotta, sempre in collaborazione con l'Istituto Ernesto de Martino, ha rinnovato questo appuntamento con cadenza annuale, arricchendolo con convegni, concerti, momenti conviviali, ospitando in ogni edizione testimoni italiani e stranieri, come l'Irlanda, la Francia meridionale, la Puglia e la Calabria, con le proprie musiche popolari e tradizioni culinarie.
Dal 2011, con Slow Folk – I Suoni di Terra Madre, l'evento è stato esteso ad altri territori, nell'ottica di sollecitare altre realtà, dalle condotte Slow Food ai gruppi di ricerca sulla musica popolare, a collegarsi in un progetto complessivo, aderendo ad un manifesto approvato al Congresso nazionale del 2010.